Le tecniche dell’intervento comportamentale del genitore si basano sulle conseguenze del comportamento del bambino. Gli interventi sulle conseguenze sono interventi che tentano di modificare il comportamento attraverso l’applicazione di conseguenze positive o negative.
Le conseguenze positive aumentano la frequenza, l’intensità e/o la durata di un dato comportamento (come i premi), mentre quelle negative fanno diminuire la frequenza, l’intensità e/o la durata di un comportamento (come le sanzioni).
Le conseguenze positive, quando vengono applicate correttamente, possono essere molto efficaci per la modificazione del comportamento dei bambini con DDAI. L’esperienza clinica suggerisce che quando le conseguenze positive sono immediate, frequenti, salienti e modificate in modo da evitare l’abitudine, i bambini con ADHD possono avere gli stessi risultati degli altri coetanei, in molti campi. Il primo passo che il genitore dovrà fare per intervenire sulle conseguenze positive, sarà quello di osservare le azioni del bambino al fine di determinare quali conseguenze possano essere veramente rinforzanti per il bambino, cioè quali premi, situazioni o azioni, risultando piacevoli, fortificheranno il comportamento desiderato.
L’intervento sulle conseguenze negative per il bambino iperattivo può essere svolto mediante alcune tecniche tra le quali: l’ignorare pianificato (che implica ignorare i comportamenti indesiderabili non pericolosi), il rimproverare il bambino, il costo della risposta e il time-out (per interrompere una sequenza di comportamenti inadeguati), spiegate più dettagliatamente sotto. Dato che le conseguenze negative sono degli efficaci regolatori del comportamento umano, queste vanno applicate in modo adeguato e sicuro in un ambiente controllato (http://www.aidaiassociazione.com/documents/Filoramo-Mariotti-Tecniche_di_gestione_del_comportamento.pdf)
Attraverso questa tecnica si procede togliendo al bambino qualcosa di gradevole. In altri termini, è l’applicazione di sanzioni o penalità nel momento in cui avvengono comportamenti negativi. Per evitare di fornire al bambino un riscontro solo sui comportamenti inadeguati, si usa utilizzare il costo della risposta per un comportamento inappropriato e, in congiunzione, premi/rinforzi positivi per il comportamento appropriato. Ad esempio, rispetto al mancato rispetto di alcune regole precedentemente stabilite, tale procedura implica la perdita di un gettone in precedenza guadagnato o la mancata possibilità di guadagnarne uno in futuro: “Se non vuoi sollevare il cappotto da terra, lo raccoglierò io ma perderai un gettone”.
Il Time-out può essere utilizzato in due modi. Uno di questi è la tipica reazione ai comportamenti non voluti: "vai in camera tua per cinque minuti” o “stai seduto per cinque minuti in punizione”. Questo tipo di Time-out sarà vissuto dal bambino come una conclusione negativa o una punizione.
Probabilmente l'approccio più efficace è quello di pensare al time-out come a una pausa dai comportamenti poco funzionali del bambino. Quindi, non come una punizione, ma come ad un breve periodo di tempo che permette al bambino (ma anche al genitore e/o all’insegnante) di avere alcuni minuti per prendere le distanze dai comportamenti vissuti negativamente così da elaborarli e calmarsi.
Ciò che succede dopo il time-out è molto importante! Alcuni credono che, dopo un time-out e prima di ogni altra cosa, il bambino debba tornare e chiedere scusa. Altri invece concepiscono il time-out come un tempo trascorso per allontanarsi dai comportamenti negativi per poi essere in grado di ricongiungersi alla classe o alla famiglia senza l'imbarazzo di dover chiedere scusa pubblicamente. Questa seconda modalità è da preferire perché, da una parte, permette al bambino di ricollegarsi più naturalmente all’attività che aveva dovuto interrompere e, dall’altra, evita i problemi e gli inutili conflitti legati al dover chiedere scusa.
L'istituzione di un sistema di Token a casa è abbastanza semplice. L'idea di base è che un bambino o alunno guadagnano gettoni a seguito del raggiungimento di un obiettivo preventivamente concordato. Se il soggetto non riesce a raggiungere l'obiettivo non sono previste conseguenze negative; i gettoni vengono infatti assegnati solo al raggiungimento o al completamento dell'obiettivo identificato. I gettoni guadagnati una volta non possono mai essere portati via. Questo permette al bambino di formare un forte legame con le scelte positive e i benefici guadagnati.
In alcuni casi è anche possibile guadagnare crediti extra al fine di incentivare ancora di più la motivazione del soggetto. Se, per esempio, il soggetto aiuta ad apparecchiare la tavola, come concordato, guadagna un gettone; se, in aggiunta, si offre anche per aiutare a sparecchiare potrebbe guadagnare un credito supplementare da concordare sempre preventivamente.
E' importante limitare la quantità di obiettivi da raggiungere in una stessa sessione, preferibilmente non più di tre. I bambini più piccoli possono anche beneficiare di due o anche un gol. Gli obiettivi devono essere chiaramente identificati e scritti in un linguaggio che il bambino può capire. E' utile servirsi di suggerimenti visivi per facilitare la comprensione dell'obiettivo da raggiungere. Molti bambini ADHD infatti usano preferibilmente il codice visivo ed è bene in questo caso, ma anche in altre situazioni, tenerlo presente. Per costruire una Token efficace è necessario pensare attentamente alla modalità di presentazione della tabella che dovrà contenere la descrizione degli obiettivi e delle relative ricompense, e valutare in quale luogo affiggerla per renderla sempre visibile.
S = specifici (specific)
M = misurabili (measurable)
A = raggiungibili (achievable)
R = riproducibili (repeatable)
T = limitati nel tempo (time limited)
Il modo con cui scegliamo di comunicare i nostri obiettivi è sicuramente importante.
Piuttosto che dire “non fare questo o quello” cerchiamo di comunicare i nostri intenti usando frasi descrittive e positive.
“Non dire parolacce” potrebbe essere espresso come “noi usiamo un linguaggio educato” o “noi parliamo alle persone rispettosamente”; “Non colpire” allo stesso modo, potrebbe diventare “noi usiamo le mani dolcemente”. Cerchiamo di tenere per noi i commenti e le reazioni negative.
I nostri interventi, Token economy compresa, avranno meno probabilità di successo se useremo un tono di voce punitivo o un linguaggio del corpo aggressivo. Il bambino potrà modificare alcuni suoi comportamenti per paura di essere punito, ma questo non lo aiuterà a crescere. Inoltre, quando la paura non sarà più presente, il comportamento del bambino tenderà nuovamente a peggiorare.
Se il bambino si comporta nel modo previsto, gratifichiamolo e ricompensiamolo individuando un preciso momento ed un luogo. Ad esempio, prima di andare al centro commerciale potremmo dire: “Se starete seduti e calmi durante il tragitto in auto riceverete come premio due gettoni”, o ancora “quando ti siedi in modo educato a cena, ricevi due gettoni”. Con queste frasi abbiamo fatto una descrizione accurata e positiva. Ricordiamoci sempre di descrivere il comportamento che desideriamo, non quello che vogliamo non sia più attuato.
Questa strategia è molto utile per preparare i bambini con ADHD ai periodi di transizione e di cambiamento. Si parla con loro dei cambiamenti futuri che stanno arrivando, delle nuove regole e dei comportamenti che ci aspettiamo di vedere durante questa transizione. Si controlla quindi il loro apprendimento chiedendogli di ripetere di nuovo cosa hanno capito e ciò che ci si aspetta da loro durante questa fase di transizione (importante: non accontentarsi di ripetere ripetutamente il messaggio e di ottenere un semplice “si ho capito” come risposta).
Questa strategia è simile a una tecnica chiamata “stimolazione futura”, dove vengono esplorate le scelte e i comportamenti positivi che accadranno prima di un evento. Il razionale che sta dietro a questa tipologia di tecnica è che se siamo in grado di mostrare ai bambini i possibili comportamenti da tenere, lasciandogli intravedere i possibili risultati, aumenteremo le possibilità che essi realmente ci riescano.
Esempio: "Stiamo per entrare nel bar per prendere una bevanda calda; (quindi chiediamo al bambino) riesci a immaginarti al bar mentre bevi il tè in silenzio e con calma?"
Chiedere al bambino di immaginare questo processo lo predispone internamente a che ciò accadrà realmente.